La rivista Tuttoscuola vuole concorrere a promuovere un dialogo informativo con i soggetti (dirigenti scolastici, docenti, alunni e famiglie) e le istituzioni interessate per contribuire alla creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo di nuove forme di apprendimento e alle interconnessioni tra istruzione, ricerca, innovazione. Il numero 527 ci propone un dossier sulla didattica digitale, con interviste a:
- Dianora Bardi
- Cesare Quarenghi
- Morena Modenini
- Patrizia Graziani
L’intervista a Dianora Bardi, in particolare, evidenzia alcuni degli elementi significativi su cui il Centro Studi Imparadigitale ha fondato la propria proposta didattica e formativa.
La scelta di una didattica digitale è in primo luogo suggerita dalla considerazione del contesto di informazione e di cultura diffusa che ci circonda: un patrimonio fruibile in tempi brevissimi, a condizione che ci sia la capacità di filtrare i dati, di valutarne criticamente l’attendibilità, di riorganizzarli in forme chiare ed efficaci.
Le novità di linguaggio offerte dalla tecnologia sono una valida occasione per spingere gli studenti ad essere protagonisti della creazione del loro sapere.
Prof.ssa Bardi come deve evolvere la didattica per rispondere al cambiamento?
“Con lo sviluppo dell’e-government e in generale dell’utilizzo della rete, molti servizi pubblici sono accessibili solo dal web. Un ragazzo per inserirsi adeguatamente nel mondo del lavoro deve essere capace di comunicare, di relazionarsi, di lavorare in gruppo, di trovare soluzioni ai problemi che gli si presentano, sapendo mettere in movimento le risorse che possiede, oltre ad aver acquisito ottime competenze per esercitare la propria professione. La riconfigurazione dei diritti e dei doveri dei cittadini legata a questa evoluzione tecnologica prende il nome di Cittadinanza Digitale.
La Cittadinanza Digitale non è alternativa alla forma di cittadinanza “tradizionale”, anzi non è altro che la sua estensione naturale, il completamento e l’interpretazione globale delle nuove forme di interazione e di vita sociale e politica. S e la si tiene in considerazione, si può superare il dualismo digitale-non digitale e soprattutto annullare quel confine che limita alcuni diritti del cittadino, quali la partecipazione, l’informazione, l’interazione, che possono essere pienamente esercitati proprio grazie ad un uso consapevole e positivo del web. Il tema della Cittadinanza Digitale diventa primario, oggi, nella “Società dell’informazione e dellaconoscenza” (dunque, ancor più nel mondo dell’istruzione, in cui i docenti devono aiutare gli studenti a divenire cittadini consapevoli) perché il livello dei servizi pubblici, in termini di qualità, fruibilità, accessibilità, tempestività, dipende dalla condizione “tecnologica” di chi ne usufruisce: la disparità di trattamento dei cittadini è direttamente proporzionale alla loro capacità di accedere alla rete.”
Come deve cambiare, alla luce di questa nuova visione antropologica, il modo di insegnare nella scuola?
“Il modo di insegnare, le risorse didattiche utilizzabili – non più libri in proprietà, ma contenuti digitali acquisiti o fruiti con licenze d’uso differenziate – gli strumenti tecnologici da predisporre devono necessariamente subire una radicale trasformazione rispetto all’attività tradizionale; questi strumenti, inoltre, devono essere costantemente aggiornati.
Solo la collaborazione diretta tra coloro che, in prima persona, vivono questa trasformazione può garantire quel valido supporto necessario per affrontare la velocità del cambiamento”
