Tra le tracce proposte dal Ministero dell’Istruzione per la maturità 2014 un testo di Dianora Bardi su “La tecnologia non fa scuola” è stato proposto come documenti per il saggio breve sulla tecnologia: “Un importante riconoscimento per il dibattito avviato da ImparaDigitale su come l’introduzione delle tecnologie può cambiare la didattica”
La sfida della tecnologia chiama la scuola italiana a scelte non rinviabili e a una completa trasformazione della didattica. Lo sottolinea il Ministero dell’Istruzione che ha inserito un intervento di Dianora Bardi, vicepresidente del Centro Studi ImparaDigitale, tra i testi forniti per lo sviluppo del tema in ambito tecnico-scientifico nella prova di italiano per la Maturità.
“Ho apprezzato che il Ministero dell’ Istruzione, dell’ Università e della Ricerca abbia voluto inserire tra le fonti fornite ai ragazzi il tema della tecnologia e delle competenze digitali a scuola, ponendo così l’accento su un aspetto focale per il l futuro della didattica e della scuola stessa – ha affermato Dianora Bardi -. Si tratta di un importante riconoscimento per il dibattito avviato da ImparaDigitale su come l’introduzione delle tecnologie può trasformare la didattica sulla base delle competenze”.
Il passo del testo proposto, tratto da un intervento su “Nòva24-Il Sole 24 Ore”, sottolinea come la tecnologia che pervade il mondo contemporaneo non possa essere esclusa dall’ambito scolastico e come essa rappresenti una grande opportunità per costruire una nuova relazione tra docenti e studenti, chiamati entrambi – ma soprattutto i primi – a modificare il proprio ruolo. Anche se la tecnologia di per sé non è sufficiente: come sottolinea Bardi nello stesos testo, “il web con duce a un apprendimento connettivo, a un sapere che si accresce e si modifica, se il docente è in grado di costruire un adeguato ambiente “liberante”, dove il docente interagisce con i ragazzi”, sulla base di un rapporto collaborativo e inclusivo.
