Era il 2010 quando, da uno scambio di opinioni tra amici e colleghi sulle nuove linee guida dell’Unione Europea per l’insegnamento, si evidenziò la necessità di sperimentare e modellizzare nuovi metodi didattici con le tecnologie.
Le problematiche che evidenziammo furono:
- in che modo tecnologie educative sperimentate, come ambienti di apprendimento e biblioteche digitali, potessero integrarsi tra loro e con quelle utilizzate da studenti, docenti e formatori
- come il loro utilizzo integrato potesse cambiare significativamente l’organizzazione della scuola, metodi di studio, strategie d’insegnamento e risultati, soprattutto qualitativi
- se l’insieme delle interazioni tra dispositivi e contenuti digitali dinamici potesse agevolare l’approccio ai problemi, il pensiero critico e la predisposizione alla lettura, generando il fattore di innovazione metodologico-didattica.
La sperimentazione prese avvio nello stesso anno e acquistò sempre più importanza diventando il punto di partenza per attuare un radicale cambiamento della metodologia di insegnamento, finalizzato all’identificazione di un metodo didattico per la creazione di una scuola nuova, aperta, interconnessa che veda lo studente protagonista del proprio percorso di apprendimento in una didattica per competenze.
Per sviluppare ulteriormente il progetto serviva però un gruppo strutturato di esperti che lo sostenesse e che creasse un polo di riferimento per tutti quei soggetti della società digitale interessati a fare il primo passo verso il cambiamento. Il 20 Marzo 2012 è, così, nata ufficialmente l’Associazione no profit ImparaDigitale.